Informazioni su Serenella

Dott.ssa Maria Serenella Pignotti Neonatologo Pediatra Medico-legale Perfezionato in Terapia Intensiva Neonatale Perfezionato in Neurologia Neonatale Master di II livello in Bioetica: l'incontro di filosofia, medicina e diritto Master di II livello in Psichiatria, psicopatologia forense e criminologia Albo dei Periti del Tribunale di Firenze n° 5510 Area Diritti del bambino AOU Meyer - Firenze Tel 055 5662545 fax 055 5662400 E-mail: m.pignotti@meyer.it

Metà settimana Spetta alla mamma

Riguardando il video di Mattino5 di martedì 21 maggio, ho visto la pagina di un giornale, non so quale, ma non importa. “metà settimana Spetta alla mamma“. Quella frase è sintomatica della condizione dei bambini italiani.

Non “il bambino (soggetto) starà con la mamma metà settimana” ma “il bambino (oggetto) spetta alla mamma“. Non voglio criticare il giornalista….ma far notare come, inconsciamente, tradiamo la drammatica e inumana concezione del bambino nel nostro paese: il bambino è oggetto di cure, non soggetto da tutelare. come un cane, un libro, un quadro. un oggetto, un vaso di fiori. Che cosa triste……

E di nuovo ping pong di bambini

Dicono che la Corte di Appello di Brescia abbia nuovamente disposto il collocamento del bambino di cittadella dal padre con tempi pari divisi a metà con la madre: in sostanza metà mese in una città, metà mese in un’altra a 80 km (così dicono). La PAS l’abbiamo levata di mezzo, ed anche la casa famiglia. E non è  poco. Ma di nuovo il bambino è un oggetto in mano ai Giudici che decidono per lui, di nuovo un “oggetto di cure” anziché “soggetto da tutelare“? Certamente con la volontà di averne cura e tutelare i suoi interessi ma…su cosa si basa la decisione di questi Giudici? C’è una valutazione scientifica di tale soluzione o stiamo remando a braccia per poi….stare a vedere? Ed il bambino è stato, almeno stavolta, ascoltato? Il suo volere accontentato e rispettato? Continua a leggere

Le nuove eroine

Ci sono donne che devono lottare tutta la vita per difendere i propri figli e questo è naturale e ce lo aspettiamo. Perché le madri lo fanno da sempre. E che una madre dia anche la vita ad un figlio è comportamento atteso dalla società, dai magistrati, da tutti, ma non riconosciuto! Nei tribunali non vi è differenza tra mamma e babbo. Anzi, differenza vi è proprio in questo: nel fatto che ad una madre è chiesto ogni sacrificio senza garanzia di diritti, ai padri no! Ma non voglio parlare di questo, non ora. Continua a leggere

Ridate questi bambini alla mamma…ridate loro il sorriso…

http://www.ilnadir.net/scrivetelo-voi/ridate-questi-bambini-alla-mamma-ridate-loro-il-sorriso.html

Ridate questi bambini alla mamma!

Perché la Magistratura non recepisce il concetto di “Emergenza”?

Esistono situazioni nelle quali si vive l’emergenza, cioè la necessità impellente di fare qualcosa immediatamente per scongiurare o limitare un danno, a volte irreparabile. Sarà che sono una intensivista ma conosco bene l’emergenza. L’emergenza, che addirittura non c’è nel giudicare un criminale: il danno è già fatto, l’omicidio già avvenuto, la strage, la rapina già stati…più importante, del risolvere immediatamente il caso, è che la Giustizia vada, anche lenta, ma sicura e potente al suo successo, alla condanna sicura del colpevole o all’assoluzione dell’innocente. Continua a leggere

Documento pro-infanzia

Pubblico il documento che abbiamo elaborato nel tentativo di fare chiarezza su una materia complessa  nella quale tanta confusione è stata fatta, tentando di riportare il ragionamento su un piano obiettivo che parta da dati scientifici e dalle posizioni delle Società Scientifiche. Il fine di tale documento è contribuire alla difesa dell’infanzia e della famiglia come naturale luogo di crescita e sviluppo del bambino e dare voce ad una sostanziosa quota parte di persone e associazioni che la pensano in modo diverso da quello che, almeno, appare il prevalente modo di pensare ed agire in questa materia e, soprattutto, di decidere il destino dei nostri bambini. Molte persone sono rimaste stupefatte, amareggiate ed impaurite, nell’apprendere e vedere storie e fatti altrimenti neanche immaginabili: il bambino di cittadella, i bambini di battipaglia, un profilerare di case famiglia, peraltro costosissime, il forteto, fiumi di affidamenti ai servizi sociali, bambini strappati alle madri sulla base di CTU che poggiano sul niente, senza alcun riferimento scientifico, impregnate di pregiudizi e considerazioni personali, a firma di “esperti” autoreferenziati, la PAS, la PAD, la PA, sentenze nei diversi gradi che si annullano l’un l’altra mentre i bambini ne hanno già subito i provvedimenti. Stiamo assistendo all’annullamento della maternità, quasi che lo Stato si potesse sostituire alla relazione madre/bambino ed anche madre/padre/bambino. Quasi che la famiglia, da sempre culla naturale dell’armonico sviluppo dell’uomo, pur con tutti i suoi problemi, incertezze e contrasti, non avesse più significato e scopo e non fosse più, per lo Stato, come la Costituzione sancisce, nucleo sociale da difendere e salvaguardare. Tutto questo in nome di un “interesse prevalente del minore” nebuloso e per niente chiaro. Questo e tanto altro ancora, ci spinge a far sentire la nostra voce.

DOCUMENTO definitivo

Battipaglia e la sua risposta

http://www.telecolore.it/?p=21576

Battipaglia sostiene la sua insegnante e la mamma della sua città. Evidentemente quella è una donna amata ed apprezzata per la quale, pur in questo mondo di grandi individualismi, ci sono persone che impegnano la propria faccia e la propria dignità.

Deve essere una persona in gamba, per la quale si mobilita un paese. Ma non è in grado di allevarsi i suoi figli! Continua a leggere

1706 bambini milanesi tolti alle famiglie

 

“…Per non parlare dei 1.706 minori tolti solo lo scorso anno alle famiglie e affidati tout-court agli istituti. «Troppi, innegabilmente troppi». «A Milano c’ ‘è stata una ’istituzionalizzazione di massa. Perché è più facile mandare un bambino in istituto che seguirlo direttamente magari in un affido. Ma ora stiamo lavorando per arginare anche questo fenomeno». Parla Carmela Madaffari, dirigente dei Servizi Sociali del Comuni di Milano.  http://www.ilgiornale.it/news/assistenti-sociali-bocciati-milano-li-rispedisce-scuola.html  Continua a leggere